Istituto Magistrale Statale
"Camillo Finocchiaro Aprile"

Il Finocchiaro Aprile per la pace e per il ripudio della guerra

“Il Finocchiaro Aprile per la pace e per il ripudio della guerra”
Il Collegio dei docenti dell’I.M.S. “Camillo Finocchiaro Aprile” esprime la propria
preoccupazione e indignazione per il perpetuarsi in varie aree del pianeta di aggressioni
contro civili inermi. Si resta sgomenti di fronte alla sistematica negazione dei diritti
umani fondamentali, già da molti decenni considerati dalla Comunità Internazionale
patrimonio acquisito e inviolabile: il diritto alla vita, alla salute, all’istruzione.
Ormai da tempo il Governo israeliano sta mettendo in atto azioni di pulizia
etnica contro le popolazioni della Cisgiordania e della Striscia di Gaza, dove in
particolare viene quotidianamente negato l’accesso al cibo e all’acqua, alle cure
mediche, mediante la deliberata distruzione di ogni infrastruttura civile (scuole,
ospedali, strade, edifici residenziali) e dove persino i campi profughi vengono presi di
mira per indurre gli abitanti storici di quel territorio ad abbandonarlo.
A GAZA NON ESISTONO PIÙ DIRITTI
Il divieto di ingresso alla stampa internazionale, contestuale all’eliminazione di
un significativo numero di giornalisti palestinesi, dimostra la volontà del Governo
israeliano di far calare una coltre di silenzio su tali azioni disumane, per le quali la
Corte Penale Internazionale il 21 novembre 2024 ha riconosciuto colpevole di crimini
contro l’umanità e di crimini di guerra il primo ministro Benjamin Netanyahu. Peraltro,
eminenti rappresentanti di profilo internazionale del mondo politico, intellettuale,
giuridico, anche di origine ebraica, unitamente a organismi internazionali che operano
per la tutela dei diritti umani, configurano l’ipotesi di un genocidio in corso.
Di fronte all’immobilismo dei governi europei, l’iniziativa di solidarietà
internazionale promossa dalla Global Sumud Flotilla, costituita da esponenti della
società civile e finalizzata unicamente a fornire aiuti umanitari alla martoriata
popolazione di Gaza, è fatta oggetto da parte di rappresentanti del Governo israeliano
di esplicite minacce di arresto con l’accusa di terrorismo. Vi è dunque un tentativo di
assimilare gli attivisti agli efferati assassini di Hamas, responsabili dell’eccidio del 7
ottobre 2023 e del sequestro di civili israeliani innocenti.
Forte preoccupazione desta, inoltre, il teatro di guerra ucraino, all’interno del
quale si assiste ormai da più di tre anni all’invasione del territorio nazionale di un
paese sovrano da parte delle forze armate della Federazione Russa.
In questo contesto, il contrapporsi di interessi geopolitici di stampo
imperialistico, sta determinando la devastazione di una importante regione europea e
la conseguente sofferenza delle popolazioni civili locali e in particolare delle fasce più
vulnerabili.
Ulteriore allarme suscita il rischio di un allargamento su scala globale del
conflitto, nel quale sono già indirettamente coinvolti diversi attori internazionali in
possesso di armamenti nucleari potenzialmente esiziali per l’umanità.
Ciò premesso, consapevoli del ruolo educativo e culturale che la scuola riveste
nella formazione di cittadini responsabili, critici e consapevoli, alla luce dei principi
sanciti dalla Costituzione della Repubblica Italiana, in particolare:
- l’art. 2, che riconosce i diritti inviolabili della persona e i doveri di solidarietà;
- l’art. 3, che promuove l’uguaglianza sia formale che sostanziale, affermando che lo
Stato deve rimuovere gli ostacoli che limitano la libertà e la dignità umana;
- l’art. 11, che afferma: “L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla
libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali”;
- l’art. 33, che tutela la libertà dell’insegnamento, fondamentale per l’esercizio del
pensiero critico e della responsabilità etica;
dichiariamo il nostro impegno civile, educativo e professionale a:
1. Promuovere, all’interno della comunità scolastica, la cultura della pace,
del dialogo e della cooperazione tra i popoli, come fondamento di una
cittadinanza democratica e globale;
2. Educare al rifiuto consapevole della guerra, come tragedia umana, civile,
sociale ed economica, attraverso lo studio critico dei processi storici, politici,
giuridici e culturali che la generano;
3. Incoraggiare negli studenti e nelle studentesse il confronto e la
riflessione autonoma, la responsabilità sociale e l’impegno attivo, in
coerenza con i saperi e le competenze proprie del nostro indirizzo di studi, in
particolare nei campi della sociologia, dell’economia, del diritto e delle scienze
umane;
4. Sostenere progetti didattici, percorsi interdisciplinari e iniziative
culturali orientate al rispetto dei diritti umani e alla costruzione della pace,
della giustizia sociale e della solidarietà internazionale.
Riteniamo che questo impegno sia non solo un dovere costituzionale, ma anche
una responsabilità etica verso le nuove generazioni, alle quali dobbiamo offrire
strumenti culturali e critici per comprendere la complessità del mondo contemporaneo
e contribuire, con consapevolezza, ai processi di trasformazione ispirati ai principi di
pace e giustizia.

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